Il panzone e gli ubriachi

Paul Watzlawick nel suo libro “Di bene in peggio” sostiene che i servizi segreti sono sempre alla ricerca di ubriaconi, bancarottieri e donnaioli, tutte categorie facilmente ricattabili. In Polonia deve essere cosi, altrimenti non si spiega perché la polizia è sempre a caccia di ubriachi, e se devo essere sincero, almeno da quello che ho visto, quest’ultimi hanno quasi sempre la meglio. Un giorno un gruppo di ubriachi si era appena accampato all’ombra di un albero, al riparo dalla calura estiva, quando sopraggiunse una macchina della polizia, un panzone scese dall’auto e si diresse verso di loro. Uno del gruppo incominciò a correre inseguito dal ciccione, così come avviene nel gioco “Subway Surfers” dove Jake, Tricky e Fresh scappano inseguiti dall’ispettore e dal suo cane. Viene da chiedersi se vale la pena spendere tanti soldi per reprimere anziché investire nella cultura intesa come conoscenza, educazione e in questo caso come prevenzione. In Italia molti sono convinti che con l’uso della forza si possano risolvere tutti i problemi. Per  attività illecite come il traffico della droga, prostituzione etc. sarebbe invece più opportuno abbandonare il modello fallimentare americano delle carceri piene e seguire  quello meno repressivo della legalizzazione. Josè Mujica quando da presidente dell’Uruguy decise di legalizzare la marijuana, in un’intervista spiego così la sua scelta:

“Tutte le misure che abbiamo preso negli ultimi cento anni contro il traffico di droga hanno moltiplicato i crimini. La droga dilaga e la violenza ha sommerso     la società. Il nostro criterio è quello di prendere il mercato clandestino e portarlo   alla luce… Dobbiamo provare un altro metodo, perché per ora il mondo non ha soluzioni.”

 

 

 

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