Manlio Scopigno

134px-Scopigno-soloL’anno in cui il Cagliari vinse il suo primo e unico scudetto, avevo sette anni. In quella squadra di immortali vedevo l’onestà e lo spirito sportivo ma anche i deboli che vincevano contro i forti. Ancora oggi custodisco gelosamente la foto con le loro firme. IL loro condottiero, che a mio avviso li rappresenta tutti, era Manlio Scopigno, personaggio fuori dal comune in un mondo strano e pieno di regole. In un’intervista concessa al giornale “La Repubblica” Riva lo ricorda cosi: “Scopigno era intelligentissimo, ci faceva ragionare oltre il calcio e ci trattava da uomini. Pensa cos’era a quei tempi abolire il ritiro prepartita. Quando si ruppe Tomasini inventò Cera libero e giocavamo un 4-4-2 molto attuale, solo Martiradonna e Niccolai giocavano a uomo. Scopigno aveva tanti interessi, dalla musica alla pittura, ci dava fiducia ma non dovevamo deluderlo. Se in albergo facevamo chiasso a tavola, picchiava il coltello su un bicchiere e diceva: ragazzi, non siamo a casa nostra. E non volava più una mosca. Una notte in albergo si giocava a poker in camera mia, con Albertosi, Poli e Gori, fumo da tagliare con l’accetta, avevamo fatto salire panini e bottiglie. Bussano alla porta, sarà l’una, Gori intuisce chi è e si nasconde nell’armadio. Scopigno entra e dice: Almeno invitare gli amici, quando si fa festa. Si siede sul mio letto e fa: disturbo se fumo? Noi zitti. E lui: però è l’ultima, anche per voi. Il giorno dopo abbiamo vinto 3-0”. Di quell’impresa rimangono anche tanti aneddoti, come quando disse a Martiradonna, dopo che questi aveva giocato una buona partita, “Ah, se avessi un altro cognome, saresti già in Nazionale”. Quando vide Comunardo Niccolai giocare contro la Svezia ai mondiali del Messico, cosi commento: ” Mi sarei aspettato tutto dalla vita meno che vedere Niccolai in mondovisione”. Il 19 aprile del 1970 il Cagliari campione d’Italia partecipò alla domenica sportiva il conduttore Lello Bersani gli chiese “dunque Scopigno di lei  hanno detto: lo scettico blu, l’enigmatico, il filosofo, il sornione, lo squalificato insomma lei chi è? Come si può definire?” La sua risposta fu “sono uno che in questo momento ha sonno”. Bersani continuo chiedendogli “lei passa per essere l’allenatore più anticonformista che esista,per i suoi metodi di lavoro ,un anticonformismo positivo dato i risultati, come definisce la figura dell’allenatore”? Gli anticonformisti sono gli altri disse, abbia pazienza! Ma come? Incalzò il conduttore, niente ritiri massima fiducia ai giocatori? “E allora? I giocatori del Cagliari sono liberi di fare quello che vogliono, sanno quello che fanno nessuno di loro ha mai mancato alle regole del vivere civile , penso sia merito loro non mio” . Quando morì il calcio italiano si dimenticò di ricordarlo, neanche il Cagliari gli dedicò un  minuto di silenzio.

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